Piatto tipicamente toscano i cui ingredienti variano leggermente da provincia a provincia.
A prima vista potrebbe essere scambiata come un semplice minestrone di verdure.
Ma quello che più rende tipica la ribollita sono due cose.
La prima è la presenza inderogabile del cavolo nero, del cavolo verza e dei fagioli cannellini.
La seconda è la caratteristica di essere riscaldata, anzi ribollita, nei giorni successivi a quello di cottura.
Ingredienti
4 o 5 fette di pane toscano secco
2 scatole di fagioli cannellini lessati
1 cavolo nero toscano.
1 piccolo cavolo verza (o in mancanza cavolo cappuccio)
1 carota
1 costa di sedano
1 zucchina
1 o 2 patate
1 porro
1 cipolla
poca passata di pomodoro
olio extravergine di oliva (toscano)
timo (pepolino)
pepe nero
sale
brodo vegetale
Come si prepara:
1) Passiamo al passaverdure metà dei fagioli cannellini.
Io uso il frullatore ad immersione aggiungendo un minimo d'acqua.
L'altra metà dei fagioli la lasciamo intera.
2) In una grande pentola mettiamo abbondante olio di oliva e il porro e la cipolla tagliati grossolanamente.
E cominciamo a preparare un soffritto.
3) Laviamo e tagliamo sempre grossolanamente tutte le altre verdure.
4) Quando il porro e la cipolla si sono imbionditi, li copriamo appena con della passata di pomodoro e lasciamo insaporire per qualche minuto.
5) Buttiamo ora nella pentola tutte le verdure tagliate, tranne i fagioli e il loro passato.
Aggiungiamo per cominciare un mezzo litro di brodo vegetale (oppure acqua e dado vegetale).
Non preoccupiamoci se le verdure rimarranno fuori dal brodo.
Nel giro di pochi minuti si ridurranno moltissimo.
Copriamo la pentola con un coperchio e iniziamo a fare sobbollire il minestrone.
Il cavolo nero è una verdura che rimane dura pertanto occorreranno almeno due ore di cottura.
Non dimenticatevi di girarlo spesso per non fare attaccare le verdure e se dovesse asciugarsi troppo aggiungete altro brodo.
6) A metà cottura aggiungiamo il timo, sale e pepe.
7) Mezz'ora circa prima del termine della cottura aggiungiamo i fagioli interi e passati che aiuteranno ad addensare la zuppa.
Finendo la cottura non addensate troppo il minestrone perchè si deve tenere presente che si asciugherà moltissimo con il raffreddamento e con il pane che gli verrà inzuppato.
8) Terminata la cottura, disponiamo sul fondo di una terrina del pane toscano seccato, a fette o spezzettato.
Copriremo lo strato di pane con uno strato di zuppa.
Continuamo con altri strati sovrapposti di pane alternato a zuppa.
Non serviamola subito.
Lasciamo riposare la zuppa diverse ore, in genere si mangia il giorno dopo.
Ma attenzione !!
Fino ad ora non abbiamo fatto altro che un normale minestrone steso sul pane...
I giorni successivi prima di consumarla la rimetteremo sul fuoco, eventualmente aggiungendo un pò di brodo e la riscalderemo girandola e facendola "ribollire" piano piano.
In questo modo il pane ammollato si fonderà con le verdure.
Si può ribollire tutte le volte che volete.
E ogni volta diventa più buona.
Solo ora questo piatto è diventato la famosa "ribollita".
Un piatto unico nel suo genere che acquista bontà col passare del tempo.
Servitela calda, tiepida, fredda, come vi pare.
Ma non dimenticatevi mai il classico "giro" d'olio di oliva e una macinata di pepe nero.
Nota: Ci sta molto bene anche del parmigiano grattugiato.
Anche se tradizionalmente non viene usato.
mmmmmmhhhhhhhh....troppo buona......complimenti!!!!!!!!
RispondiElimina